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L’industria italiana del vetro si racconta nel segno della trasparenza e della sostenibilità

È stato presentato a Roma il 18 febbraio 2020 il primo Rapporto di Sostenibilità di Assovetro, l’Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro aderente a Confindustria.

Tra il 2016 e il 2018 è aumentata dell’8,2% la produzione, gli investimenti in tecnologie e innovazione segnano un +44,2%, l’uso delle energie rinnovabili tocca il 26,2%.

Report Sostenibilità Assovetro

È stato presentato a Roma il 18 febbraio 2020 il primo Rapporto di Sostenibilità di Assovetro, l’Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro aderente a Confindustria. Realizzato da Ergo, Spin off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, mira a presentare un quadro chiaro, accurato e completo delle prestazioni dell’industria italiana del vetro dal punto di vista sociale, economico e ambientale e per la sua rendicontazione ha esaminato 18 Aziende, 15 produttrici di vetro cavo e 3 di vetro piano che rappresentano, nel loro complesso, il 90% circa della presenza industriale installata in Italia.

Con questo primo Rapporto – ha sottolineato il Presidente di Assovetro, Graziano Marcovecchio – vogliamo raccontare le nostre attività a partire dai processi produttivi che hanno tutti il loro cuore pulsante nella fusione del vetro. Particolarmente rilevanti sono gli aspetti ambientali delle nostre attività. La circolarità, soprattutto, viene percepita di fondamentale importanza per il contributo, sia ambientale sia economico, che il vetro è in grado di garantire”.

Da un punto di vista produttivo emerge una produzione in crescita nel triennio esaminato, con aumenti del fatturato da una parte ma soprattutto fortissimi investimenti in tecnologie e innovazione, in particolar modo sui temi dell’ambiente e della sicurezza. Il tasso di riciclo del 76,3% restituisce considerevoli performance nel campo dell’economia circolare con una consistente diminuzione della produzione di rifiuti e di consumi idrici. Questi ultimi, infatti, si sono ridotti significativamente, grazie all’adozione di sistemi a ciclo chiuso mirati alla riduzione delle perdite e al reimpiego delle acque di raffreddamento e di pulizia. Attualmente l’utilizzo di acqua riciclata è superiore al 44% dei consumi idrici totali. Tutto questo, unitamente ad un uso efficiente delle risorse naturali, rende il vetro un materiale campione dell’economia circolare.

Grazie al sistema di raccolta differenziata il vetro può essere recuperato e reimmesso nel ciclo produttivo infinite volte. Nel 2018, l’immesso al consumo di imballaggi in vetro è cresciuto dell’1,7%, la raccolta dell’8,4%, mentre la quantità di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclato è cresciuta del 6,6% rispetto al precedente anno.  Il tasso di riciclo del vetro da imballaggio è del 76,3% ed è ampiamente superiore a quello richiesto dalla normativa italiana (66%) ed europea (75% entro il 2030).

Le preoccupazioni sul fronte ambientale e della sicurezza alimentare – ha osservato Marco Ravasi, Presidente Produttori Vetro Cavo di Assovetro – hanno aumentato significativamente l’appeal del vetro. I contenitori in vetro sono universalmente percepiti come una garanzia di sicurezza e anno dopo anno il mercato ne richiede sempre di più. Un dato vale per tutti: nei primi 9 mesi del 2019 la produzione delle sole bottiglie è aumentata del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. Oggi l’Italia è il secondo paese in Europa per quantità di contenitori prodotte, dopo la Spagna.”

Certo, sappiamo bene ed è inutile negarlo, che la produzione di vetro è un’attività energivora in quanto, per essere fuso, il vetro deve raggiungere alte temperature e che il consumo di energia rappresenta un indicatore chiave per il settore – sotto il duplice profilo economico e ambientale – sia in termini di consumi assoluti, sia di efficienza energetica, sia di utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Anche sotto questo aspetto, l’industria del vetro si dimostra molto attenta e consapevole, avendo ridotto le emissioni del 70% rispetto a 40 anni fa e avendo diminuito negli anni 2017 e 2018 le emissioni di CO2   rispetto al 2016.

Infine, una nota sulla sostenibilità sociale del settore. In un momento molto critico sul tema del lavoro in generale in Italia, nel comparto vetro prevalgono nettamente forme contrattuali stabili, quasi il 90% e, non ultimo, l’industria del vetro sta cercando di colmare il gender gap. Tra gli impiegati la percentuale delle donne è la più elevata (24,2%), la presenza delle donne tra i dirigenti e i quadri è del 19,5%.