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Jochen Holz: tutta l’arte sinuosa del vetro borosilicato

Jochen Holz è un pluripremiato artista del vetro contemporaneo che produce oggetti e opere d’arte in vetro lavorato a lume dalle forme estremamente fluide e sinuose. Originariamente, Jochen si è formato lavorando con le lampade in Germania, per poi andare a studiare l’arte del vetro all’Edinburgh College of Art e alla RCA.

Che tipo di vetro viene impiegato?

Jochen Holz predilige il vetro borosilicato per la sua resistenza al calore. La lavorazione a lume è una tecnica particolarmente versatile di soffiatura del vetro e consente di realizzare una grande varietà di oggetti a partire dal vetro borosilicato. La lavorazione a lume, quindi, è una tecnica in cui il vetro viene riscaldato utilizzando il calore e la rifusione. Jochen è uno dei pochi produttori a praticare questo metodo in Gran Bretagna e realizza ogni pezzo a mano, creando oggetti unici e contemporanei, funzionali oltre che decorativi.

Jochen Holz

Un’arte improvvisata e sempre nuova

Anche se l’improvvisazione implica spesso e volentieri il rischio di fallimento, è questa che dà energia al processo di Jochen, e a mantenere viva la sua pratica artistica. Come ha affermato lui stesso, infatti: “Si tratta di navigare tra le infinite possibilità di lavorazione del materiale. Il vetro mi permette di esplorare fino a che punto la forma di un bicchiere tradizionale può essere alterata e re-immaginata”.

Le opere più note

Probabilmente le più famose sono le serie di vasi, brocche e bicchieri da vino soffiati a mano. Sono tutti realizzati in resistente vetro pyrex, che li rende resistenti al calore e adatti per essere messi in lavastoviglie o in forno. Questa gamma viene lavorata con la tecnica detta “incalmo”, per cui i vari pezzi colorati vengono riscaldati e fusi insieme. Ma non finisce qua. Jochen è appassionato di lucentezza, ed è per questo che dipinge gli ossidi metallici sul vetro, cuocendoli per creare finiture molto pittoriche e iridescenti. Merita di essere accennato anche il suo lavoro con i neon, con cui l’artista esamina le possibilità dell’illuminazione scultorea. Jochen, infatti, scavalca le tradizionali lampade montate a parete e opta invece per spessi tubi in vetro borosilicato per creare forme 3D autoportanti e installazioni luminose eccezionalmente immersive.

 

Quali sono le maggiori sfide di sostenibilità nel suo lavoro?

Jochen utilizza gas e ossigeno per fondere il vetro, e si lamenta del fatto che, per il momento, non esista un’opzione più ecologica. Quando si tratta di vendere i suoi oggetti ai clienti è solito imballare la maggior parte delle cose in carta e cartone. Inoltre, Derek Wilson, l’artista che collabora con lui, utilizza il suo vetro di scarto nella lavorazione delle ceramiche che vanno ad abbellire i bicchieri e le brocche di vetro. Attraverso una vasta pratica, Holz ha sviluppato un linguaggio distinto del vetro nel suo mestiere. Il suo metodo per texturizzare tubi di vetro trasparente gli permette di creare forme sempre nuove. Tutto ciò a discapito delle parole di Walter Benjamin secondo cui il vetro è un “materiale privo di vita”.

Jochen Holz