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Rifiuti e criteri “End-of-Waste”: cosa dicono gli esperti?

A livello europeo, il vetro è l’unico materiale ad aver sviluppato lo status di “fine rifiuto”

Nel quinto episodio di #90MinutesCGL “Close the Glass Loop”, diversi esperti dell’industria del vetro hanno discusso riguardo lo status di “fine rifiuto” dei materiali, o “End-of-Waste”. In base ai regolamenti stilati nel 2012 dall’UE, il vetro è l’unico materiale che ha sviluppato i criteri End-of-Waste a livello europeo.

Cosa significa “End-of-Waste”?

L’“End-of-Waste” è un criterio che riguarda lo stato di rifiuto di un materiale ed è uno strumento fondamentale per l’economia circolare, in quanto permette di capire a che livello i materiali vengono riciclati. Infatti, i materiali che raggiungono lo status di “fine rifiuto” vengono considerati totalmente riciclati nei calcoli di tasso di riciclo dell’Unione Europea.

Un po’ di storia

Emmanuel Katrakis, Segretario Generale di EURIC, ha spiegato che i materiali che rientrano nei criteri “End-of-Waste” del Regolamento Europeo sono i rottami di ferro, di acciaio e di alluminio, i rottami di vetro e di rame. Questi, infatti, sono i materiali per cui la Commissione Europea sta sviluppando ulteriori criteri di riciclo al fine di ottimizzare l’economia circolare dell’UE.

Al riguardo, Katrakis ha ribadito che noi italiani siamo i primi nella classifica europea per la pratica di riciclo e raccolta differenziata. Non solo, ma abbiamo fatto grandi passi in avanti nell’accrescere la consapevolezza sull’importanza di riciclare, insistendo sul fatto che i materiali riciclati sono totalmente sani e perfettamente riutilizzabili.

“End-of-Waste”

I tassi odierni

Emmanuel Katrakis ha spiegato che le industrie cercano di attenersi il più possibile alle ambiziose politiche europee sul riciclo e riutilizzo dei prodotti. Riguardo a ciò, nel 2017 c’è stato un tasso di circa il 11,2% di materiali riciclati tra tutti i materiali utilizzati all’interno delle industrie europee, con una crescita nel 2019, con un tasso del 11,9%.

Su cosa bisogna lavorare?

Katrakis ha ricordato che i criteri “End-of-Waste” sono stati stilati dieci anni fa al fine di rafforzare la fiducia dei manifatturieri e dei consumatori nei confronti dei materiali riciclati. Al riguardo, bisogna tenere a mente che il riciclo è cruciale perché i “rifiuti” sono SEMPRE una risorsa preziosa all’interno dell’economia circolare. È per questo che il Green Deal vede il potenziamento della pratica di riciclo in cima alla sua agenda. E l’UE è anche consapevole del fatto che bisogna investire maggiormente su di esso all’interno del mercato.

In che modo i criteri “End-of-Waste” hanno dato il proprio contributo al riciclo?

Stefano Cassano, Direttore del Dipartimento di Produzione di Verallia, ha affermato che l’“End-of-Waste” ha migliorato gli standard di qualità dei rottami, soprattutto di quelli del vetro. Inoltre, ha permesso che maggiori produttori e riciclatori assorbissero questo materiale al fine di riciclarlo nell’industria.

Probabilmente, al fine di ottimizzare il riciclo a livello europeo, si dovrebbe anche prendere in considerazione l’ipotesi di semplificare i criteri. Questo perché le procedure sono davvero molto rigorose e ambiziose.

“End-of-Waste”

Come si associano i criteri “End-of-Waste” al vetro?

Il vetro è uno dei pochi materiali ad aver soddisfatto questi criteri per via delle sue infinite e rilevanti qualità all’interno dell’economia trans-frontaliera e circolare. Per non parlare del fatto che è il materiale più sostenibile tra tutti e che è infinitamente riciclabile senza perdite di proprietà.

Inoltre, come ha affermato Annelene Ikemann di Ardagh Glass, bisogna cessare di pensare in termini di “permanenza” delle materie prime. Infatti, esse non sono affatto perenni, né potremo sfruttarle perpetuamente. Da questo punto di vista, il vetro vince su tutti gli altri materiali, dato che il suo riutilizzo permette di risparmiare un sorprendente quantitativo di energia e di ridurre drasticamente le emissioni di CO2.

In riferimento al vetro, come ha specificato Martine Meuws, Direttore di GRL Glass Recycling & Logistics, i criteri “End-of-Waste” riguardano principalmente la rifusione del materiale, anche detta “remelting”. Infatti, il vetro è l’unico materiale a soddisfare lo status di “fine rifiuto” proprio perché, essendo fuso ciclicamente, cessa a tutti gli effetti di essere un rifiuto. E diventa una risorsa preziosissima.

“End-of-Waste”

Un’iniziativa proattiva

All’evento ha partecipato anche Carmen Jimenez, la quale ci ha presentato “Recicla la Noche” di Pernod Ricard e del settore HORECA. Questa è un’iniziativa spagnola che sensibilizza i consumatori sul riciclo degli imballaggi nei bar e ristoranti di Madrid. È una campagna portata avanti da volontari che concilia l’entertainment con l’impegno nei confronti della sostenibilità ambientale nei luoghi più frequentati della metropoli di Madrid. Inoltre, come ha specificato Jimenez, questa iniziativa lavora in una direzione bilaterale. Questo perché i volontari diffondono maggiore consapevolezza sul riciclo degli imballaggi, mentre i bartender e i consumatori della “night life” possono documentarsi sul riciclo. E, in più, spesso aderiscono a moltissime attività locali mirate potenziare la sostenibilità di Madrid.

“End-of-Waste”

Qual è l’obiettivo per il futuro?

Il prossimo obiettivo è quello di accrescere i target riciclati all’interno della catena del valore. Questa include prodotti chiave quali strumenti e dispositivi elettronici, batterie e veicoli, plastica, tessuti e, soprattutto, i packaging. Ma, ancor più importante, il piano europeo mira a potenziare il riutilizzo del vetro e delle materie prime secondarie al fine di soddisfare i criteri “End-of-Waste” in tutta Europa.

 

Per rimanere aggiornati sulle tematiche del vetro e sull’organizzazione degli eventi legati ad esso visitate la piattaforma www.closetheglassloop.eu!

“End-of-Waste”